IL FALCO
I MUSEI DELLE MARCHE
Circa quattrocento sono le strutture - tra musei e raccolte - che, pur
nella diversa tipologia e natura giuridica, raccontano la storia, la
cultura, l'arte, l'archeologia, le tradizioni delle Marche: ogni comune
custodisce gelosamente opere, manufatti, oggetti che dialogano con il
contesto territoriale che li circonda. Museo diffuso: questo il termine
coniato anni or sono per favorire la comprensione del rapporto indissolubile
che regna, millenario, tra il museo e il paesaggio, tra museo e chiesa
o abbazia, tra museo e ville circostanti. Per valorizzare e favorire
la conoscenza di questa immensa realtà, è nato il portale
www.musei.marche.it,
una grande banca dati testuale e fotografica in continua implementazione,
una Wikipedia dei musei, che racconta l'immenso patrimonio regionale,
con un'ottica divulgativa ma nel contempo attenta ai vari livelli di
fruizione e alle esigenze anche di un pubblico esperto, colto, appassionato,
in grado di sviluppare nuove esperienze di visita. Il caravaggismo,
l'iconografia di Santa Lucia, gli artisti stranieri attivi tra Quattrocento
e Seicento, i musei della maiolica, il tema del costume e della moda,
i sipari storici, il Liberty, la natura morta, la pittura del mito sono
solo alcune delle decine di chiavi di ricerca proposte dal portale per
esplorare l'anima dei tanti musei della regione. Chiavi di ricerca tematiche
che si alternano ad approfondimenti dedicati alla nascita della storiografia
artistica nelle Marche, ai grandi pionieri Morelli e Cavalcaselle, agli
storici dell'arte, da Pasquale Rotondi a Pietro Zampetti, che hanno
contribuito in modo sostanziale a delineare nel secolo scorso i capitoli
fondamentali dell'arte regionale. Il portale, accanto ai documenti testuali,
offre una ricca serie di immagini a colori corredate da didascalie e
approfondimenti che fanno parte della banca dati catalografica regionale
(www.beniculturali.marche.it).
MUSEO DELLA MEZZADRIA SENNIGALLIA
Alcuni musei di importanza capitale per la cultura marchigiana. Dalla testimonianza paleontologica dell'ittiosauro di Genga ai musei archeologici di Numana (qui la celebre Tomba della Regina picena da Sirolo) e Arcevia; dal museo inglobato nella suggestiva area archeologica sotterranea La Fenice di Senigallia a quello di Castelleone di Suasa e del suo Parco archeologico dove spicca la Domus romana; dai resti di Sentinum a Sassoferrato, il cui nome evoca ancora oggi la celebre battaglia del 295 a.C. che consentì ai Romani di penetrare nelle Marche, al nuovo museo cittadino.
Altrettanto fondamentale la conoscenza dei musei artistici per la comprensionedei
più importanti capitoli della pittura e della scultura marchigiana
e italiana: la Pinacoteca civica di Ancona (ma è visitabile anche
un Museo della città), intitolata al pittore del XIX secolo Francesco.
Podesti, ospita dipinti di straordinario valore per la conoscenza della
pittura italiana dal XIV al XIX secolo con opere di Olivuccio di Ceccarello,
la Madonna con il Bambino di Carlo Crivelli, la Pala Gozzi di Tiziano
,
la Pala
dell'Alabarda di Lorenzo Lotto, Il Ritratto di Francesco Arsilli
di Sebastiano del Piombo, opere di Andrea Lilli, Guercino, Orazio Gentileschi,
Carlo Maratta. A Fabriano, la città natale del grande Gentile
(disperse purtroppo tra Berlino, Brera e il Getty Museum le sue opere),
la Pinacoteca comunale intitolata al grande storico dell'arte Bruno
Molajoli vanta una delle raccolte di dipinti su tavola del XIV e XV
secolo più importanti dell'Italia centrale (tavole di Allegretto
Nuzi, Puccio di Simone, Francescuccio di Cecco Ghissi, Antonio da Fabriano),
sculture medievali di capitale importanza e rara suggestione, grandiosi
affreschi di epoca romanica.
In una terra costellata da decine di abbazie, castelli, rocche e teatri storici restaurati e funzionali, particolarmente significativi sono i musei dedicati ad illustri personaggi legati a quei luoghi: a Maiolati Spontini la casa museo del maestro Gaspare, noto compositore alla corte di Napoleone e di Federico di Prussia, che dialoga con il grande parco pubblico intitolato alla moglie Celeste Erard, un unicum nella regione nel suo genere; a Jesi le Sale pergolesiane, all'interno del teatro storico, rendono omaggio al prodigioso autore dello Stabat mater, Giovan Battista Pergolesi, e a breve un museo multimediale racconterà la vita dell'imperatore svevo Federico II, che nacque a Jesi nel 1194. Imperdibili il Museo Storico del Pianoforte e del Suono di Fabriano, con strumenti originali, a Jesi il Museo delle arti della stampa; a Senigallia la Casa natale di Giovanni Maria Mastai Ferretti, papa Pio IX. Tra le tante eccellenze museali spicca il Museo Tattile Statale Omero di Ancona, noto a livello internazionale per le attività a favore dell'accessibilità all'arte degli ipovedenti.
A Jesi le stanze che si affacciano sulla Galleria degli Stucchi in stile Rococò di Palazzo Pianetti, accolgono capolavori di Lorenzo Lotto (imperdibili la Deposizione e la Pala di Santa Lucia),
così come la Pinacoteca della Santa Casa di Loreto, dove l'artista veneto visse gli ultimi anni della sua lunga vita e dove scelse di morire tra il 1556 e il 1557, lasciando diverse tele oggi qui conservate. I musei diocesani di Ancona, Osimo, Senigallia e Jesi narrano la storia delle comunità pastorali ma ospitano anche capolavori assoluti come la Madonna del Rosario di Federico Barocci a Senigallia o gli Arazzi rubensiani ad Ancona. I musei artistici non finiscono qui: piccole realtà ma ricche di cultura e di capolavori ospitano i preziosi dipinti su tavola di Antonio da Fabriano (Genga), il monumentale Polittico dell'Incoronazione della Vergine e santi di Bartolomeo Vivarini (Osimo), le collezioni dell'umanista Niccolò Perotti a Sassoferrato o le tele del veronese Claudio Ridolfi (Corinaldo).
TTT